/Giovanni-Verga

Caratteri generai:

È l’autore per definizione del verismo. Nasce a Catania nel 1840, appartiene ad una famiglia benestante. È fortemente legato alla Sicilia, sua patria e paesaggio dei suoi componimenti. Nel 1872 va a Milano, dove aderisce al verismo. Passerà poi per Parigi e Firenze, per tornare a Catania negli ultimi trent’anni di vita.

Opere:

Si dividono in pre-veriste e veriste, separate da “Nedda”, del 1874.

Opere pre veriste:

Sono tutti romanzi, con una dimensione romantica, i protagonisti sono borghesi, ci son storie di sentimenti, l’ambiente di riferimento è Firenze, la narrazione viene commentata e gli aspetti negativi delle narrazioni dipendono da delusioni personali.

Le opere in questione sono:

Opere veriste:

Questi componimenti sono veristi perchè i protagonisti sono gli umili, a narrazione si fonda in Sicilia, il narratore non commenta la storia e gli aspetti negativi della narrazione dipendono da una legge fatale.

Nome Tipologia Anno
Nedda Novella 1874
Vita dei campi Novella 1880
I Malavoglia Romanzo 1881
Novelle rusticane Novella 1882
Mastro don Gesualdo Romanzo 1889

Nedda è la prima novella con caratteri veristi scritta da Verga. È ambientata in Sicilia, è la storia di una donna povera che è costretta a raccogliere olive. La madre è malata, e anche il fidanzato (malaria). Ha un figlio prima del matrimonio, quindi viene derisa dall’ambiente siciliano, e considerata amorale. Il fidanzato muore prima della nascita del figlio, potando un ulivo. Quando nascerà morirà anche il figlio. Verga evidenzia che il destino umano è il prodotto delle forze naturali, di cui non abbiamo controllo. Svevo dice “per fortuna l’uomo si distrae facilmente”, indicando che non ci pensa in continuazione e va avanti con la sua vita. Il componimento è romantico perchè gli aspetti negativi hanno come motivazione le delusioni personali, e il racconto viene commentato. È verista perchè i protagonisti sono gli umili, e l’ambiente è la Sicilia.

Il ciclo dei vinti:

È un ciclo di 5 romanzi volto a descrivere come l'uomo di ogni classe sociale sia un vinto. Parla di questo ciclo in una lettera ad un amico, dove spiega le sue intenzioni, inizialmente era intitolato la marea. Verga si ferma durante la scriuttura del terzo libro, in quanto narrava una realtà semp0re più simile alla sua, ed era difficile garantire l’impersonalità dell’arte.

I romanzi della Marea dovevano essere:

I temi e la tecnica:

Verga ha una visione pessimista e di sfiducia nel progresso umano: considera il processo centrale nella sua dimensione generale, ma andalizzando le dinamiche particolari esso manifesta i suoi limiti. Ha una visione pessimista della vita, perchè si fonda unicamente sui fatti.

La vita dell’uomo è una lotta per la sopravvivenza, dove l’uomo deve adeguarsi e lottare altrimenti ”il mondo come un pesce vorace lo inghiotte“.

La famiglia è un aspetto fondamentale in cui crede Verga, intesa come luogo di riparo e salvezza dal mondo. Lui la considerà però come legame economico, che ti garantisce un benessere economico e sociale.

I beni materiali sono un concetto fondamentali nelle opere di Verga, definiti come roba. nelle opere “Novelle rusticane” e “Mastro Don Gesualdo” sono il tema domanante.

L’idea di vinto e il concetto di sovrastruttura: usa come protagonisti delle opere i vinti, o il ceto basso, in quanto negli umili è più facile capire le leggi che governano la realtà. Nei ricchi sono presenti le sovrastrutture (soldi, cultura, immagini sociali, ...) che impediscono di comprendere l’uomo. Manzoni segue l’idea religiosa, secondo la quale gli umili sono perdenti, ma se si fidano di Dio a loro verrà affidato il regno dei cieli. Verga ha come obbiettivo quello di mostrare come l'uomo sia un vinto, dalla classe sociale più bassa alla più alta. Vuole scrivere il ciclo dei vinti, ma all’inizio del terzo libro si blocca, in quanto lo sente troppo vicino a lui e non riesce a garantire l’impersonalità dell’arte.

Tecniche narrative:

Sono le tecniche che usa Verga per rappresentare il mondo che vuole raccontare:

Vita dei campi:

È una raccolta di novelle ambientate in Sicilia pubblicata nel 1860. Il tema fondamentale è la religione della famiglia, una sorta di religione laica che fa da riparo dal mondo .

Fantasticheria È una novella, ma affronta temi e personaggi che verranno ripresi in “i Malavoglia”. Affronta il concetto dell’ideale dell'ostrica.

Parla di una signora borghese che passa in treno vicino ad Aci Trezza. Inizialmete pensa sia un bel paese, ma man mano che si addentra cambia idea, fino a voler partire dopo tre giorni.

Ideale dell’ostrica: definisce il concetto di adattamento all’ambiente, se l’ostrica si stacca dallo scoglio non produce più il mollusco. Gli uomini devono essere attaccati al loro ambiente e adattarsi ad esso rassegnandosi. Nel caso della povera gente è stato il destino a farli cadere la, mentre in altre parti seminava principi e duchesse.

I malavoglia:

Caratteri generali:

È il primo romanzo di Verga, iviso in 15 capitoli e pubblicato nel 1881. Parla di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, Vivevano nella casa del nespolo e il vero cognome è Toscano. Avevano così tanta volgia di migliorare e arricchirsi che vengono chiamati ironicamente “Malavoglia”. Verga sottolinea il concetto per cui avevano così tanta voglia di migliorarsi da diventare la loro rovina, non adattadosi all’ambiente. la famiglia era composta da:

La famiglia era composta da:
Padron 'Ntoni, il figlio Bastianazzo con la moglie detta la Longa e i nipoti: 'Ntoni, Mena, Luca, Alessi e Lia. Il romanzo inizia nel 1863, e dura poco più di 10 anni. È presente una forte componente storica:

Storia:

‘Notni deve fare la leva militare (5 anni), quindi il nonno chiede alle autorità di escluderlo. La richiesta non viene accettata, quindi insieme a Bastianazzo decidono di comprare dei lupini da zio Crocifisso, dando come garanzia la casa. Andando nel paese vicino (Riposto) per vendere i lupini la barca provvidenza affonda, facendo morire Bastianazzo. Sono stati quindi puniti dal destino, perchè volevano migliorare la loro vita.
La famiglia quindi si impoverisce, e prende diverse strade:

Alessi insieme alla moglie e Mena riescono a reimpossessarsi della casa, valorizzando il nome del malavoglia, in quanto non hanno mai lasciato il posto e si sono adattati all’ambiente.

I malavogliasi concludono con la figura di Rocco Spatu. È un finale particolare, perchè Verga mette in relazione ‘Ntoni e Rocco. I due amici erano assolutamente contro l’ideale dell’ostrica. I due volevano abbandonare Aci Trezza. Mentre ‘Ntoni se ne è andato, rocco pur ribellandosi, è sempre stato ad Acitrezza, e si è adattato (in modo diverso da AlessI). Il finale dice che ci sono diverse modalità di adattamento, alcune più oneste (come Alessi), altre più disoneste (Rocco). ‘Ntoni non ha rispettato l’ideale dell’ostrica, come Bastianazzo, e l’ambiente lo ha distrutto.

Novelle rusticane:

Sono una serie di novelle ambientate in Sicilia, attorno al tema della roba, ovvero i beni materiali e la volontà di arricchirsi. Verga dice che dal più povero al più ricco tutti sono destinati alla morte, e spiega il rapporto tra l’avere le cose e il modo in cui si vive. Conclude dicendo:

Così quando era vicino alla morte, quando qualcuno gli disse che doveva pensare all'anima, non alla roba, usciì nel cortile e con passo incerto, e con il bastone ammazzava le anatre, e urlava "roba mia vieni con me"

Mastro Don Gesualdo:

È un romanzo a protagonista (contrario di corale) pubblicato nel 1889. È incentrato sulla figura di Mastro Don Gesualdo. In questo romanzo il pessismismo è ancora più accentuato, nessuno ha uno spiraglio di possibilità. La storia è ambientata a Vizzini, un paese nell’entroterra siciliano nella zona di Catania. Il protagonista è Gesualdo Motta, un muratore che si è arricchito grazie al suo lavoro. Anche se era ricco non aveva alcun peso sociale, quindi decisa Bianca Trao, una donna di una famiglia nobile ormai decaduta. Il suo ambiente (i muratori) non lo guardano più, perchè ha sposato un nobile, e i nobili non lo accettano in quanto muratore. Sua figlia, Isabella, sposerà il duca di Leyra. La sua famiglia lo odia, perchè ha passato la vita solo in cerca di arricchirsi, quando muore la moglie, e lui è vecchio, viene accolto nel palazzo del genero, per ottenere i suoi soldi, e viene accudito dai servitori.